Essere ambidestro nel calcio

L'attimo che spiazza il difensore

Immagina la scena. Un'ala scatta sulla fascia, punta l'area di rigore. Il difensore lo attende, sa che è un destro naturale e si prepara a chiudergli lo spazio per il cross. Ma all'ultimo istante, con una finta secca, il giocatore rientra sul sinistro e lascia partire un tiro potente e preciso che si insacca all'incrocio opposto. Il difensore è spiazzato, il portiere immobile.

Questa non è magia. È il vantaggio tattico più devastante nel calcio moderno: l'abilità di usare entrambi i piedi. È il segreto di campioni come Kevin De Bruyne, la solidità leggendaria di Paolo Maldini, l'imprevedibilità di Ousmane Dembélé. Ma è un talento innato o una competenza che si può allenare?

Ambidestro naturale e funzionale

Nel calcio, un giocatore capace di usare entrambi i piedi viene spesso definito "ambipede". È importante fare una distinzione:

  • L'ambidestro naturale: È una condizione rarissima. Si tratta di persone che fin da piccole non hanno una preferenza netta tra piede destro e sinistro. Sono una vera anomalia statistica.
  • L'ambidestro funzionale: Questa è la categoria a cui appartiene la stragrande maggioranza dei calciatori con due piedi. Sono giocatori che, pur avendo un piede dominante, hanno dedicato migliaia di ore ad allenare il loro piede "debole", fino a renderlo un'arma affidabile ed efficace quasi quanto l'altro.

"Perché giocare con un piede solo, quando ne hai due?"

Cit. Andreas Brehme (autore di un gol su rigore di destro e uno di sinistro in due diverse semifinali mondiali).

Avere due piedi in campo

Saper usare entrambi i piedi non è solo un virtuosismo, ma un'arma strategica che offre enormi vantaggi:

  • Imprevedibilità totale: Un giocatore ambidestro può dribblare, passare o tirare da qualsiasi lato, rendendo quasi impossibile per un difensore anticiparne le mosse. Può giocare sulla fascia destra o sinistra con la stessa efficacia.
  • Velocità di esecuzione: Non dovendo "sistemarsi" il pallone sul piede preferito, il giocatore può eseguire la giocata in una frazione di secondo in meno. Nel calcio di oggi, quella frazione di secondo è tutto.
  • Angoli di tiro e passaggio migliori: Avere due piedi a disposizione raddoppia le opzioni. Puoi calciare da posizioni che per un giocatore "monopiede" sarebbero scomode o impossibili, sorprendendo il portiere.
  • Miglior equilibrio e coordinazione: L'allenamento bilaterale migliora l'equilibrio generale del corpo, la postura e la coordinazione motoria, rendendo l'atleta più completo.

Come allenare il tuo piede debole

La buona notizia è che chiunque può migliorare il proprio piede debole. Non diventerai Paolo Maldini in un giorno, ma con costanza i risultati arriveranno. Ecco da dove iniziare:

  1. Il Muro è il tuo migliore amico: Inizia con la cosa più semplice. Passa la palla contro un muro usando solo il piede debole. Prima di piatto, poi di collo, poi di esterno. Cento ripetizioni al giorno fanno miracoli.
  2. Palleggio e controllo: Prova a palleggiare alternando i piedi. E quando controlli un passaggio, sforzati di farlo con il piede debole. All'inizio sarà goffo, ma il tuo cervello inizierà a creare le connessioni giuste.
  3. Dribbling tra i coni: Metti dei coni o delle bottiglie e conduci palla usando esclusivamente il piede debole. Concentrati sul tenere la palla vicina al piede.
  4. Tiri a porta vuota: Non pensare alla potenza, ma alla precisione. Inizia da vicino e tira verso la porta vuota, cercando di colpire i pali o angoli specifici, sempre e solo con il piede debole.

La chiave è la ripetizione ossessiva e la pazienza. Stai insegnando al tuo cervello una lingua nuova.

Oltre il campo da gioco

Allenare il piede debole nel calcio è un perfetto esempio pratico dei principi di cui parlo sempre qui sul blog: stimolare il cervello, creare nuove connessioni neurali e sbloccare un potenziale che non pensavi di avere.

Il metodo e la disciplina necessari per migliorare nel calcio sono gli stessi che servono per imparare a scrivere o a disegnare con l'altra mano. È un percorso di crescita completo.

Se questa idea di "allenamento bilaterale" ti affascina e vuoi applicarla non solo con i piedi, ma anche con le mani per potenziare la tua mente e la tua creatività, ti consiglio di leggere quest'articolo dove ti approfondiremo come diventare ambidestro.

Pubblicato da Mattia Penna il 10 di luglio del 2025
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L’universo ha senso solo quando abbiamo qualcuno con cui condividere le nostre emozioni (Paulo Coelho).
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Sull'Autore
Mattia Penna

Mattia Penna è cresciuto tra le montagne della Valle Cervo a Oriomosso, in Piemonte, dove ha sviluppato un forte interesse per il funzionamento della mente umana e per l’ambidestrismo come pratica quotidiana. Sviluppatore di software e studioso indipendente di neuroscienze, unisce tecnologia e curiosità scientifica per creare strumenti digitali che promuovono un pensiero più completo, creativo e analitico.