Una domanda insolita
Fai un piccolo esperimento. Prendi una penna e preparati a scrivere il tuo nome. Fatto? Ora osserva: con quale mano hai afferrato la penna?
Se la risposta è "la destra", fai parte di quel vasto gruppo che costituisce circa il 90% della popolazione mondiale[2]. Sei, in una parola, destrorso.
È un termine che usiamo e sentiamo fin da bambini, spesso in contrapposizione al suo parente più raro, il "mancino". Lo diamo per scontato, come l'aria che respiriamo. Ma ti sei mai fermato a pensare a cosa significhi davvero essere destrorso e, soprattutto, perché lo siamo?
Destrorso: il significato
La parola "destrorso" deriva direttamente dal latino dextrorsum, che significa letteralmente "rivolto, girato verso destra". Tecnicamente, si distingue da "destrimane", che indica specificamente chi usa la mano destra. Nell'uso comune, però, i due termini sono diventati sinonimi.
Essere destrorso, quindi, significa avere una preferenza innata e consolidata per l'uso della parte destra del corpo per compiere azioni di precisione, in particolare quelle che coinvolgono la mano.
Ma perché questa preferenza è così comune? La risposta non è nella mano, ma molto più in alto.
La parte dominante
La ragione principale della nostra "destrorsità" risiede nella meravigliosa e asimmetrica organizzazione del nostro cervello. Come sappiamo, il cervello è diviso in due emisferi, sinistro e destro, che controllano rispettivamente la parte opposta del corpo.
Nella stragrande maggioranza degli esseri umani, l'emisfero sinistro è quello dominante per le funzioni più complesse e sequenziali, come:
- Il linguaggio (parlare, scrivere, comprendere)
- La logica e il pensiero analitico
- La motricità fine, ovvero la capacità di compiere movimenti precisi e coordinati.
Poiché l'emisfero sinistro controlla la parte destra del corpo, la nostra mano destra è diventata, per evoluzione e specializzazione, lo strumento d'elezione per compiti di alta precisione come la scrittura.
Essere destrorso non è una scelta. È il risultato di come il nostro cervello si è specializzato per interagire con il mondo nel modo più efficiente possibile.
Cosa significa questo per l'altra mano?
Qui arriviamo al cuore della nostra esplorazione. Accettare di essere destrorsi significa forse condannare la mano sinistra a un ruolo di semplice "aiutante"? Assolutamente no.
La dominanza di un lato non implica l'inutilità dell'altro. Significa solo che abbiamo un'autostrada neurale più veloce e allenata da una parte. Ma l'altra parte ha un potenziale immenso e inesplorato. Allenare la mano non dominante non significa "cancellare" la nostra natura, ma arricchirla.
Stimolare il lato sinistro del corpo significa dialogare con l'emisfero destro del cervello, la sede della creatività, dell'intuizione e della percezione spaziale. Significa costruire ponti nuovi, rendere la comunicazione tra i due emisferi più fluida e, in definitiva, diventare persone più complete e coordinate.
Dal significato all'azione
Capire il significato di "destrorso" è il primo passo. Il secondo, più emozionante, è chiedersi: "Cosa posso fare con questa informazione?".
Se l'idea di non essere definito solo dalla tua mano dominante ti affascina, se vuoi scoprire cosa può fare il tuo "lato nascosto" e quali benefici può portare alla tua mente, allora sei nel posto giusto.
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